Ciò che non ti uccide, ti fortifica.
Forse.
Di sicuro, ti trasforma.
Dietro la paura, il disagio, la sofferenza e un sacco di altre cosine simpatiche, si nasconde un'opportunità. Sta a noi saperla cogliere.
Uscivo da uno dei periodi più bui della mia vita, e ne uscivo come Ronin.
Nella cultura giapponese un "Ronin" era un samurai decaduto, alla deriva, rimasto senza padrone per la morte di quest ultimo o per averne perso la fiducia. Questo rappresentava un'onta tanto grande da costringere il Ronin a togliersi la vita, tramite il rituale del Seppuku, per riacquistare il proprio onore.
Chi non lo faceva, restava un guerriero errante, diveniva un mercenario continuando a sopravvivere nel disonore.
Ho scelto di essere un antieroe, anticonvenzionale, anticonformista. Ed ho scelto di uscire fuori dagli schemi, fottermene di tutto e tutti e proseguire dritto per la mia strada, da solo.
Un Ronin che ha continuato a combattere.
Il pezzo si intitola anch'esso RONIN, estratto dal disco RONIN (fantasia portami via
).
È stato inciso al Dream Studio in collaborazione con Lumina, su una produzione di Kobal.
Le riprese ed il montaggio sono di nuovo frutto dei miei sforzi e dei miei esperimenti da autodidatta, potendo contare solo su attrezzatura poverissima ed il supporto di un caro amico (bella Trek!!!).
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-3:49
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